Sintesi di LINEE GUIDA Aspirina in prevenzione primaria nei pazienti diabetici | ![]() |
I pazienti diabetici hanno un rischio da due a quattro volte maggiore di eventi cardiovascolari. Laspirina ha dimostrato di essere efficace in prevenzione secondaria ma la sua efficacia in prevenzione primaria è più discussa. Nel 2007 lADA (American Diabetes Association) e lAHA (American Hearth Association) ne hanno approvato luso anche in prevenzione primaria nei pazienti diabetici a rischio cardiovascolare aumentato e nei pazienti con più di 40 anni o con più fattori di rischio ma recentemente due RCT (Randomized Clinical Trial) hanno riaperto la discussione, per cui è stata istituita una commissione di studio con i seguenti obiettivi:1. Valutare le prove di efficacia dellaspirina in prevenzione primaria nei diabetici
In sintesi le prove sullefficacia dellaspirina in prevenzione primaria provengono da 3 studi condotti su pazienti diabetici (Japanese Prevention of Atherosclerosis with aspirin for Diabetes JPAD
(1) Prevention of Progression of Arterial Disease and Diabetes (POPADAD)
(2) Early Treatment of Diabetic Retinopathy Study (ETDRS)
(3) Da 6 studi nei quali i pazienti diabetici costituivano dei sottogruppi (British Medical Doctors (BMD)
(4) Physicians’ Health Study (PHS)
(5) Thrombosis Prevention Trial (TPT)
(6) Hypertension Optimal Treatment (HOT)
(7) Primary Prevention Project (PPP)
(8) Women’s Health Study (WHS)
(9) Nessuno di questi ha fornito delle prove consistenti
2. Come si possono conciliare i risultati dei diversi trials di prevenzione primaria
A tale scopo si sono considerate le metanalisi esistenti e con i dati aggiornati si sono preparate nuove metanalisi. LAntithrombotic Trialists (ATT) Collaboration (10) ha pubblicato una matenalisi di 6 studi che hanno arruolato 95.000 pazienti di cui 4.000 diabetici in cui laspirina ha ridotto il rischio di eventi cardiovascolari del 12% (RR 0.88, 95% CI 0.82 to 0.94) con una riduzione più marcata per linfarto del miocardio (RR 0.77, 95% CI 0.67 to 0.89); tali effetti erano presenti solo nei maschi (RR 0.77, 95% CI 0.67 a 0.89). Per lo stroke la metanalisi condotta dal gruppo di ricerca dell ADA ,AHA e ACC ha dimostrato una riduzione del rischio del 15% (RR 0.85, 95% CI 0.66 a 1.11) che non ha raggiunto la significatività statistica; gli stessi risultati sono stati ottenuti dalla metanalisi di De Berardis (11) e da quella di Zhang (12). In conclusione laspirina pare ridurre lievemente sia lIMA sia lo stroke nei pazienti diabetici ma questi risultati non possono essere considerati definitivi sia per il basso numero di eventi che si sono verificati sia perché la maggior parte dei dati provengono da studi condotti sulla popolazione generale. La differenza di eventi osservata nei diversi sessi richiede ulteriori conferme
3. Quali sono i rischi legati alluso dellaspirina: sono diversi nei diabetici ?
Il rischio principale dellaspirina è rappresentato dalle emorragie sia intra sia extracraniche in particolare digestive; considerando i dati di prevenzione primaria e secondaria il rischio di uno stroke emorragico nei pazienti che assumono basse dosi di aspirina, è di 1/10.000 pazienti/anno. Il rischio di emorragie digestive è invece aumentato del 55% nei diabetici (RR 1.55, 95% CI 1.13 a 2.14) (10) in particolare i pazienti più anziani sono a rischio maggiore con una frequenza variabile da 1 a 10/1.000 (13); anche se luso dei PPI riduce il rischio di sanguinamenti digestivi non è ancora chiaro se essi risultino vantaggiosi da un punto di vista del rapporto costo/efficacia e quindi se ne possa consigliare il loro uso routinariamente
4. Cosa si sa sui dosaggi raccomandati e sui loro range
I dosaggi ottimali non sono stati chiaramente accertati; le dosi usate variavano da 50 a 650 mg ma pare che i vantaggi ottenuti con le dosi più basse (75-162 mg/die) siano uguali a quelli ottenuti con le dosi maggiori e maggiori di quelli ottenuti con le dosi minori (10); anche se è stata dimostrata una maggiore resistenza allaspirina nei diabetici questa al momento non è considerata un motivo sufficiente per raccomandare dosi maggiori (14)
5. Come possono essere valutati i rischi e i benefici del suo uso nei diabetici
Sulla base dei dati attualmente disponibili la riduzione del rischio è modesta circa 10% mentre il rischio di emorragia può essere anche maggiore di 1-5/1.000; nei pazienti con rischio cardiovascolare > dell1% annuo il numero di eventi cardiovascolari evitati è = a quello dei sanguinamenti indotti. Gli effetti dellaspirina sulla prevenzione primaria di eventi cv nei diabetici non è chiaro, in genere il suo effetto è modesto.
6. Quali prospettive per il futuro
Due studi sono in corso specificatamente su pazienti diabetici; uno studio Italiano (Aspirin and Simvastatin Combination for Cardiovascular Events Prevention Trial in Diabetes (ACCEPT-D) (15) che arruolerà 5.170 diabetici di età > 50 anni che assumono anche simvastatina ed un secondo inglese (A Study of Cardiovascular Events in Diabetes (ASCEND) (16) si tratta di uno studio controllato in doppio cieco vs placebo con un disegno fattoriale 2×2 su pazienti diabetici di tipo 1 e 2 di età <40 anni che prevede anche la somministrazione di acidi grassi omega 3. E possibile che malgrado questi nuovi studi le evidenze sullutilità dellaspirina non siano ancora conclusive in particolare per alcuni sottogruppi (chi assume statine, le donne, i diabetici di tipo 1). Inoltre potrebbe essere utile definire test per valutare la reattività delle piastrine e quindi la risposta alla terapia antipiastrinica permettendo una più precisa definizione della dose utile.
Bibliografia
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