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[Numero 39 - Articolo 1. Novembre 2009] Contraccezione ormonale e rischio di tromboembolismo venoso.

  Lo studio Diversi studi hanno mostrato un aumento di rischio di trombosi venosa con l’uso di contraccettivi orali associati, generalmente superiore nel primo anno di assunzione, e con contraccettivi orali contenenti desogestrel o gestodene invece di levonorgestrel....
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[Numero 40 - Articolo 1. Dicembre 2009] Aderenza alla terapia antipertensiva e morbidità cardiovascolare nei pazienti ipertesi di recente diagnosi

Lo studio L’ipertensione arteriosa è una delle cause di morbidità e mortalità cardiovascolare più facilmente prevenibile. L’uso di farmaci antipertensivi ha ridotto il rischio di ictus del 34%, e di malattie coronariche del 21%, come dimostrato da studi randomizzati e...
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[Numero 35 - Articolo 3. Marzo 2009] Effetti di una dieta a basso indice glicemico o di una dieta ad alto contenuto di fibre e cereali nel diabete di tipo 2. Uno studio randomizzato.

  Razionale dello studio L’efficacia delle diete a basso indice glicemico sul controllo della glicemia e dei fattori di rischio cardiovascolare nei pazienti diabetici non è stata mai documentata in modo rigoroso mediante studi su casistiche sufficientemente ampie ed adeguato...
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[Numero 33 - Articolo 1. Gennaio 2009] Aspirina e Dipiridamolo a rilascio prolungato versus Clopidogrel nello stroke ricorrente

  Background Il problema della recidiva dopo un primo episodio di stroke ischemico riveste una notevole rilevanza clinica, per le non univoche scelte gestionali e terapeutiche che vengono effettuate. Molti trials randomizzati hanno testato l’efficacia dei vari farmaci...
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[Numero 33 - Articolo 2. Gennaio 2009] Rosuvastatina nella prevenzione degli eventi vascolari in donne e uomini con Proteina C Reattiva elevata

SintesiLo studio JUPITER (Justification for the Use of Statins in Prevention: an Interventional Trial Evaluating Rosuvastatin) si basa sull’assunto che la predizione di eventi cardiovascolari possa essere meglio rappresentata dai livelli di un biomarker infiammatorio come la PCR...
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[Numero 33 - Articolo 3. Gennaio 2009] L’Irbesartan in pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata

  Razionale dello studio Lo scompenso cardiaco con frazione di eiezione (FE) preservata é una patologia molto frequente nei soggetti anziani ma difficile da diagnosticare e da trattare. Non esistono, infatti, terapie farmacologiche di provata efficacia capaci di modificarne...
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[Numero 34 - Articolo 1. Febbraio 2009] Errata diagnosi di ipertensione. Il ruolo dell’ansia del paziente

Razionale dello studio L’effetto camice bianco è una ben nota causa di errata diagnosi di ipertensione o di errata valutazione del paziente iperteso. Generalmente si ritiene che il trovarsi in un ambulatorio medico alla presenza di personale sanitario possa indurre una reazione...
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[Numero 34 - Articolo 2. Febbraio 2009] Revisione clinica, automonitoraggio della pressione arteriosa: domande e risposte da una conferenza nazionale sull’argomento

  Sintesi L’automisurazione pressoria è una metodica ampiamente usata e raccomandata. Sebbene possa, indubitabilmente, determinare una misurazione più precisa della media della pressione arteriosa rispetto alle misurazioni intermittenti in ambito clinico e vi siano più di 20...
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[Numero 34 - Articolo 3. Febbraio 2009] Effetti dell’olio di pesce su aritmie e mortalità : revisione sistematica

  Background L’interesse sui benefici indotti dall’uso terapeutico degli acidi grassi omega-3 è nato dopo il 1976, quando un report mostrava che l’alto consumo di olio di pesce nelle popolazioni Inuit della Groenlandia era associato a una riduzione del rischio di malattia...
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[Numero 34 - Articolo 4. Febbraio 2009] Terapia dello scompenso cardiaco guidata dai valori di BNP o dai sintomi: lo studio della terapia medica, standard o intensiva, nei pazienti anziani con scompenso cardiaco congestizio (TIME-CHF)

  Lo studio Alcuni studi hanno proposto di impostare la terapia dello scompenso cardiaco in base ai valori di peptide natriuretico atriale N-terminale (BNP) per migliorare i risultati, rispetto alla terapia convenzionale, nei pazienti con scompenso cardiaco cronico. Ma si...
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[Numero 35 - Articolo 1. Marzo 2009] Efficacia delle statine nell’ipercolesterolemia familiare: uno studio di corte a lungo termine

  Background L’ipercolesterolemia familiare è un disordine monogenico associato ad un rischio notevolmente aumentato di malattia coronarica. Il trattamento di prima scelta di questa condizione è rappresentata dalle statine. È tuttavia ancora da definire nei dettagli la reale...
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[Numero 31 - Articolo 3. Novembre 2008] L’obesità modifica l’effetto dei valori di pressione arteriosa sulla malattia cardiovascolare? Uno Studio di Coorte su più di un milione di uomini svedesi

  Background Sia l’ipertensione arteriosa che l’obesità sono importanti fattori di rischio per malattia cardiovascolare, ma non è chiaro quanto la presenza o meno di obesità possa influenzare l’effetto dell’ipertensione sul rischio di eventi cardiovascolari. Molti Studi...
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[Numero 31 - Articolo 4. Novembre 2008] L’acido urico e il rischio cardiovascolare

  La rassegna Anche se un’associazione tra gotta e ipertensione, diabete, malattie renali e cardiovascolari era già stata osservata nel XIX secolo, non era più stata considerata fino agli anni ’60. Da allora un grande numero di studi epidemiologici ha mostrato...
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[Numero 32 - Articolo 1. Dicembre 2008] revisione sistematica sugli outcomes cardiovascolari nei trials sui farmaci antidiabetici orali

SintesiIl trattamento del diabete di tipo 2 ha a disposizione una notevole scelta di farmaci antidiabetici orali, ma la loro efficacia rispetto ad outcomes clinici ed al rischio cardiovascolare a lungo termine non è completamente chiarita. Questa revisione sistematica ha incluso...
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[Numero 32 - Articolo 2. Dicembre 2008] Revisione sistematica: D-Dimero come predittore di malattia recidiva dopo interruzione di terapia anticoagulante per tromboembolismo venoso non provocato

Background Non è ancora univoca l’indicazione relativa alla durata ottimale della terapia anticoagulante dopo un primo episodio di Tromboembolismo venoso. Sono normalmente raccomandati almeno 6 mesi di terapia a causa dell’alta percentuale di recidive riscontrabili dopo...
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[Numero 32 - Articolo 3. Dicembre 2008] Sospetta steatosi non alcolica e rischio di mortalità in uno studio di coorte basato sulla popolazione generale

Razionale dello studio L’analisi di alcune casistiche ha suggerito che la steatosi epatica non alcolica (NAFLD = non alcoholic fatty liver disease) sia associata con un aumento della mortalità generale e cardiovascolare e che essa possa costituire un fattore di rischio...
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[Numero 32 - Articolo 4. Dicembre 2008] Adiposità generale e addominale e rischio di morte in Europa

  Sintesi È importante valutare la distribuzione del grasso corporeo anche nei soggetti normopeso; i valori limite di circonferenza addominale (102 cm nell’uomo e 88 nella donna) appaiono poco utili, se usati per predire il rischio di morte, in quanto la relazione tra...
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[Numero 30 - Articolo 2. Settembre 2008] Uomo di 70 anni con episodio di TIA: revisione della stenosi dell’arteria carotide interna

  L’articolo Si tratta di un caso clinico che viene utilizzato per proporre una revisione del corretto management del paziente con stenosi dell’arteria carotide interna. Il caso clinico Il signor V. è un uomo di 70 anni, ex fumatore, portatore di ipertensione arteriosa e...