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GEN
2013
Area Alimenti Funzionali

[Numero 4 - Articolo 2. Luglio 2009] Trial clinico sugli effetti di un latte fermentato contenente bifidobacterium lactis dn-173 010 sulla distensione e il tempo di transito intestinale in soggetti femmine con sindrome dell’intestino irritabile con stipsi predominante


Titolo originale: Clinical trial:the effects of a fermented milk product containing Bifidobacterium lactis DN-173 010 on abdominal distension and gastrointestinal transit in irritable bowel syndrome with constipation.
Autori: A. Agrawal, L. A. Houghton, J. Morris, B. Reilly, D. Guyonnet,
Rivista e Riferimenti di pubblicazione: Aliment Pharmacol Ther 29, 104–114
Recensione a cura di: Alberto Bozzani
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Background
È noto che la Sindrome dell’Intestino Irritabile (SII o IBS) ha una prevalenza intorno al 10 %, è più diffusa nel sesso femminile e i suoi sintomi hanno un forte impatto sociale riducendo la qualità della vita in una larga parte della popolazione anche in età produttiva (1-3). E’ altresì noto che oltre al dolore addominale e alle alterazioni dell’alvo, la sensazione di gonfiore addominale è un sintomo quasi sempre presente (96%) in particolare tra le donne (4-6). Meno noto è invece il fatto che vi è una differenza tra la sensazione soggettiva di gonfiore (bloating) e la reale presenza di un gonfiore oggettivabile con un volume addominale aumentato (distension): solo circa la metà dei pazienti con questa sensazione oggettiva ha una condizione effettivamente oggettivabile e questo accade maggiormente nei soggetti con SII con stipsi prevalente (IBS-C) (7), soprattutto quando è dimostrabile un tempo di transito intestinale rallentato (8). Nonostante il fatto che il meccanismo fisiopatologico della distensione addominale non sia del tutto chiaro, vi è una parziale evidenza che vi sia coinvolto l’equilibrio all’interno del microbiota intestinale (9-11). Vi sono studi affidabili che dimostrano che nei soggetti con IBS-C vi è un significativo incremento dei batteri che producono metano e che la loro escrezione di metano sia correlata alla severità della stipsi (12-13). Pertanto potrebbe essere logico che l’accelerazione del transito oro ciecale possa dare un beneficio nel ridurre la distensione addominale di questi soggetti e che selezionati ceppi probiotici possano, impiantandosi nell’intestino, agire accelerando il transito e quindi migliorando il sintomo della distensione addominale (quando questa è oggettivabile). Un contributo a questo scopo potrebbe essere dato anche dall’accelerazione del transito digiuno-ileale, oltre al miglioramento del transito colico Un latte fermentato contenente Bifidobacterium lactis DN-173 010 ha mostrato di contribuire ad accelerare il tempo di transito intestinale in soggetti sani soprattutto se il transito era rallentato al tempo di baseline (14-15). Si è così strutturato uno studio clinico su pazienti affetti da SII con stipsi predominante, di sesso femminile, non complicata da patologie concomitanti, per studiare in maniera contemporanea l’effetto della somministrazione di un latte fermentato contenente Bifidobacterium lactis DN-173 010 sui sintomi principali ma anche sul tempo di transito oro ciecale e sulla distensione addominale misurata oggettivamente con una tecnica pletismografia (AIP).

 

Metodi
Lo studio è un trial clinico monocentrico, randomizzato, controllato in doppio cieco in gruppi paralleli con la somministrazione per 4 settimane di una latte fermentato (125 gr x 2 volte al di) con caratteristiche organolettiche uguali per tutti contenente Bifidobacterium lactis DN-173 010 + 2 classici starter Streptococcus thermophilus and Lactobacillus bulgaricus (gruppo test) oppure nessun batterio (gruppo di controllo). La numerosità della popolazione è stata calcolata per ottenere un potere dell’80% di distinguere una differenza di 2 cm o più nella circonferenza dell’addome rispetto al tempo di baseline utilizzando un t-test su 2 campioni al 5% di significatività ed è risultata di 17 soggetti per gruppo. Sono stati studiati 41 soggetti di sesso femminile consecutivi tra i 20 e i 69 anni che rispondevano ai criteri di Roma III per IBS-C e che si lamentavano di distensione addominale oggettivabile almeno 2 volte alla settimana, provenienti dall’ambulatorio dell’ospedale di Manchester (UK), escludendo coloro che avevano avuto già precedente accesso al livello terziario di cure, avevano un abuso di lassativi o presentavano complicazioni o copatologie o che già assumevano probiotici. Al termine sono stati randomizzati 38 soggetti (17 per gruppo). I dati sono stati analizzati mediante analisi della covarianza e ripetute misure della varianza aggiustando i valori rispetto al baseline, all’età e al baseline. L’analisi è stata fatta secondo il modello ITT (intention to treat). Nella figura sotto si evidenzia il protocollo dello studio. 11 giorni prima della randomizzazione tutti gli eleggibili ricevano un diario dei sintomi (scala 1-6 dei principali sintomi di IBS, dello sforzo nella evacuazione e registrazione delle scariche quotidiane e della consistenza delle feci con scala 1-7) ed eseguono uno studio TTI con 3 markers diversi in 3 giorni successivi. Al giorno -1 e poi al giorno + 27 dalla randomizzazione i pazienti vengono sottoposti a misurazione della distensione addominale con AIP e registrano ogni ora la loro sensazione soggettiva di gonfiore (bloating) con scala 0-5. Al giorno 0 e 28 inoltre viene misurato il tempo di transito oro ciecale mediante H2 Breath Test.##

 

 

Tecniche specifiche adottate

 

AIP
(pletismografia addominale ad induttanza)(16-17): si tratta di un interessante strumento per studi di fisiopatologia tecnologicamente abbastanza semplice perché composto di una spirale elastica nella quale vi è una corrente elettrica a basso voltaggio che determina una induttanza misurabile facilmente proporzionale all’area compresa nella spirale e che quindi aumenta se la spirale viene stirata per l’aumento della circonferenza addominale.##

 

 

TTI
I soggetti ingeriscono 3 tipi di markers in 3 giorni successivi (24 markers per tipo). Il TT globale del colon e quello segmentale vengono calcolati tenendo conto sia del numero, del tipo e della localizzazione dei markers secondo una equazione suggerita da Metcalf et al. ##

 

H2 Breath Test
Per misurare il transito oro ciecale si utilizza un pasto standard a base di patate e fagioli e l’arrivo nel cieco si considera quando il livello basale di idrogeno espirato si alza di almeno 10 ppm rispetto al baseline.

 

Risultati
Dall’analisi delle 2 figure si evidenzia la differenza tra il sintomo soggettivo di gonfiore (bloating) a sinistra e la misurazione oggettiva dell’aumento di volume addominale (distensione) a destra dopo analoga somministrazione di pasti al baseline (in alto) e dopo 28 settimane (in basso) nel gruppo trattato con Bifidobacterium lactis DN-173 010 (quadratino nero) o con placebo (quadratino bianco). La differenza tra i due gruppi si evidenzia nella figura come trend ma rimane al di sopra della significatività statistica come riduzione della distensione addominale media (p< 0.09) e dei sintomi di gongiore (p<0.08), mentre rimane significativa come percentuale di riduzione della distensione massima (< 0.02). Il transito oro ciecale misurato con H2BT (p<0.05) e colico misurato con TTI (p< 0.03) risultano significativamente ridotti nel gruppo trattato, con una accentuazione del transito nel colon destro ma non nel sinistro e retto-sigma. I sintomi globali di SII si riducono significativamente nel gruppo trattato (p< 0.03) e così il dolore-discomfort addominale (p<0.05), mentre la riduzione del gonfiore soggettivo e della flatulenza, pur mostrando un trend positivo, non raggiunge la significatività. Gli autori presentano il trial come positivo nel dimostrare un’azione favorevole del latte fermentato nel ridurre la distensione addominale nei pazienti con IBS-C e nell’accelerare il transito intestinale, così come nel ridurre il gonfiore soggettivo (bloating) e la maggior parte dei sintomi principali di SII.## 


Implicazioni per la pratica clinica
Il medico di medicina generale vede molto frequentemente pazienti con sintomi compatibili con SII. I soggetti femminili con stipsi prevalente sono la componente più rilevante. Spesso si riesce a migliorare il dolore addominale e anche a migliorare la frequenza dell’alvo e lo sforzo defecatorio, magari consigliando un aumento dell’uso delle fibre. Purtroppo la causa più frequente di insoddisfazione nel trattamento è la persistenza di gonfiore addominale, spesso associata con una evidente distensione addominale in genere post-prandiale, e questo incide negativamente nella qualità della vita di soggetti spesso ancora giovani e produttivi con conseguenze negative non solo sul piano personale ma anche su quello sociale. Pertanto l’impiego di probiotici come rimedio alternativo e/o affiancato alla fibra può risultare una valida scelta per il medico e per il paziente, soprattutto se si presenta come un alimento e non rappresenta un onere rilevante per il sistema sanitario nazionale. L’utilizzo di probiotici (microrganismi selezionati) in yogurt e latti fermentati è da tempo entrato nella pratica clinica, anche se spesso il professionista viene bypassato da una pubblicità che arriva direttamente al consumatore. È molto rilevante lo sforzo che si sta facendo negli ultimi anni per migliorare l’evidenza di quanto finora limitato a pratiche empiriche e quindi insoddisfacenti anche per l’utilizzo discontinuo e sottodose di preparati magari anche potenzialmente utili. #

 

Conclusioni del revisore
Si tratta di un trial condotto secondo una corretta e complessa metodologia (che ben raramente viene riservata alla verifica dell’efficacia di alimenti funzionali invece che di farmaci di sintesi), da parte di un gruppo dell’Università di Manchester diretto dal prof. Whorwell che da decenni si occupa di trial sulla sindrome dell’intestino irritabile e quindi ha una notevole esperienza su come si debbono condurre trial metodologicamente validi in una patologia funzionale così complessa e sfuggente. Notevole è lo sforzo di oggettivare il sintomo fortemente soggettivo con metodiche analitiche multiple ben collaudate nel centro, che raramente vengono utilizzate nei trial sull’IBS come il transito oro ciecale con H2BT, il transito colico con markers e la pletismografia addominale ad induttanza che è stata messa a punto proprio all’interno del gruppo per meglio studiare il sintomo se vogliamo più sfuggente e difficile della SII che è il gonfiore-distensione addominale. Anche l’impianto statistico del trial è frutto di una grande esperienza derivante dai molti trial precedenti. Nonostante questo si evidenziano alcuni punti critici. Innanzitutto l’escamotage con il quale si è giustificato la numerosità del campione si riferisce al solo test con la AIP e quindi a rigore le uniche conclusioni da prendere in considerazione sono quelle derivanti dalla misurazione oggettiva della distensione addominale. Si tratta quindi di una numerosità troppo bassa per prendere in considerazione come definitivi gli altri dati presentati, benché significativi. Inoltre la numerosità dei parametri studiati, mentre da una parte genera una ricchezza di dati in buona parte obiettivi e quindi molto preziosi nello studio dell’IBS, dall’altra crea una certa confusione tra gli end-point primari e quelli secondari dello studio. Quelli secondari, benché presentabili, non debbono confondere le idee perché è sempre possibile che su tanti dati qualcuno sia significativo. Non si evidenzia una sufficiente annotazione su possibili effetti collaterali del prodotto testato come diarrea o incontinenza. Degli obiettivi principali dello studio solo la differenza nella distensione addominale massimale è risultata significativa tra i 2 gruppi rispetto al baseline; gli altri effetti sui sintomi e la distensione media rilevano un trend positivo ma non una significatività probabilmente per la numerosità troppo bassa. Inoltre questo studio ha confermato la capacità del ceppo probiotico Bifidobacterium lactis DN-173 010 di contribuire ad accelerare il transito intestinale (statisticamente significativo). Pertanto rimane il concetto che ceppi selezionati di microrganismi probiotici potrebbero contribuire efficacemente ad accelerare il transito intestinale in soggetti con IBS-C di sesso femminile e a diminuire la distensione addominale, oltre al sintomo soggettivo di gonfiore, se assunti regolarmente al dosaggio consigliato. Questi risultati sono promettenti e incoraggianti, ma il medico di medicina generale e il gastroenterologo aspettano con ragionevole interesse ulteriori studi finalizzati con questo livello qualitativo, ma su una popolazione di pazienti più estesa.##

 

Bibliografia

 

 

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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 17-giu-10
Articolo originariamente inserito il: 30-lug-09
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