16
GEN
2013
Sintesi di LINEE GUIDA

[Linee Guida - Area Dolore] Due decadi di linee guida per il trattamento del dolore da cancro (documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità)


 

Titolo originale: “Two decades of Clinical Practice Guidelines for the Management of cancer Pain” (World Health Organization document)
Fonte: World Health Organization - Volume 18, Nos. 2 & 3 - 2005
Selezione e Commento a cura di: Pierangelo Lora Aprile, Responsabile Area Dolore SIMG
Descrizione: Le linee guida di seguito riportate mostrano 20 anni di sforzi educazionali per raccomandare la valutazione del dolore e le scelte, basate sulla evidenza, dei farmaci analgesici e adiuvanti nel trattamento del dolore da cancro. La lista non è esaustiva. Viene riportato un breve riassunto di ciascuna linea guida e i riferimenti per una puntuale ricerca. Vengono riportate interamente le ultime raccomandazioni pubblicate in Europa dalla Associazione Europea Cure Palliative (EAPC) del 2001.

Indirizzo dell’articolo:
http://www.whocancerpain.wisc.edu/eng/18_2-3/Decades.html

 


 

1986


ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA': Il sollievo dal dolore da cancro (Cancer Pain Relief) Ginevra, 1986. Questo libro, tradotto in italiano, dimostra come l’utilizzo corretto di un piccolo numero di farmaci, sicuri, efficaci e poco costosi possa determinare nei pazienti ammalati di cancro al completo sollievo dal dolore continuo. Il metodo proposto dall’OMS che ha trovato d’accordo 40 esperti include le istruzioni precise per la selezione dei farmaci, la via di somministrazione, il dosaggio, la posologia, le controindicazioni, i suggerimenti per il cambio del farmaco, il monitoraggio dei pazienti, il controllo degli effetti collaterali e le procedure da seguire quando il farmaco perde efficacia.



1988

 

AUSTRALIA: La gestione del dolore severo. Aggiornamenti nel 1999 e nel 2005 (Servizio Sanitario Nazionale e gruppo di Ricerca Medica - Australia)
STATI UNITI D’AMERICA: Principi per l’utilizzo dei farmaci analgesici nel trattamento del dolore da cancro acuto e cronico. Aggiornamenti: 1990, 1992, 1998, 2003 (American Pain Society) Glenview, IL: APS, 1988.

 




 

1990

 

 

STATI UNITI D’AMERICA: Risultati della Consensus Conference sul trattamento del dolore nel cancro dei bambini Pediatrics 1990; 86: 814-832
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA': Sollievo del dolore e cure palliative. Risultati di un comitato di esperti N. Report 804 Sebbene venga enfatizzata la necessità di sollevare dal dolore i malati in cure palliative si sottolinea come sia altrettanto importante la qualità di vita del malato considerando altri bisogni fisici, ma anche bisogni psicologici e spirituali.

 




 

1991

STATI UNITI D’AMERICA: Standard di qualità nel sollievo del dolore acuto e nel dolore da cancro Skokie, IL: America Pain Society, 1991. Aggiornamenti 1995, 2005
STATI UNITI D’AMERICA: Position paper nel dolore da cancro Pittsburgh: Oncology Nursing Society , 1991. Aggiornamenti 1998, 2000, 2002, 2004.


1992

 

STATI UNITI D’AMERICA: Linee Guida per la valutazione e il trattamento del dolore da cancro. J Clin Oncol 1992; 10: 1976-1982. Si sottolinea la necessità che il dolore sia valutato routinariamente, trattato con competenza prescrivendo i farmaci opportuni (oppioidi, analgesici non oppioidi e adiuvanti), affrontato con approccio multidisciplinare conoscendo i potenziali benefici delle terapie anti neoplastiche, anestetiche e neurochirurgiche.


1994

 

REGNO UNITO: Linee guida per la gestione del dolore da cancro negli adulti National Council per Hospice and Specialisti in Servizi di Cure Palliative. Aggiornamenti: 1998, 2003.
STATI UNITI D’AMERICA: Il trattamento del dolore da cancro Clinical Guideline No. 9, AHPCR Pubblicati No. 94-0592. Rockville, MD: 1994. Disegna un aiuto a chi cura il dolore: per ogni tipo di malato con dolore da cancro, in ogni situazione.


1995

 

FRANCIA: La presa in carico ambulatoriale del paziente con dolore da cancro Agenzia Nazionale per lo Sviluppo e la Promozione Medica Enfatizza l’utilizzo della morfina come parte di una strategia più complessa che parte dalla valutazione del paziente e dal utilizzo dei farmaci antineoplastici e adiuvanti. Viene focalizzato il trattamento del dolore nei malati con AIDS, nei pazienti tossicodipendenti, negli anziani e nei malati in fine vita STATI UNITI D’AMERICA
Miglioramento della Qualità delle Linee guida nel trattamento del dolore JAMA 1995; 274: 1874-1880. Aggiornamento nel 2005.


1996

 

FRANCIA: Standards, Opzioni e raccomandazioni per l’uso di antalgici nella prevenzione del dolore da un eccesso di nocicezione negli adulti con cancro. Federazione Nazionale dei Centri della lotta contro il cancro. Aggiornamenti nel 2002

 

ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA': Il sollievo dal dolore da cancro: con una guida alla disponibilità degli oppioidi. Seconda Edizione Ginevra, 1996 Presenta un semplice metodo per il rilevamento della sindrome algica da cancro inclusa una procedura a 9 gradini per la valutazione del dolore. Inoltre presenta dettagli su come prescrivere oppioidi nel dolore neuropatico e farmaci adiuvanti nel trattamento degli effetti collaterali, nel miglioramento del trattamento del dolore e la gestione dei disturbi psicologcici. Conclude con le i criteri per cui è possibile da parte di medici e infermieri dispensare gli oppioidi.

 

STATI UNITI D’AMERICA: Linee guida pratiche per il trattamento del dolore da cancro. Società Americana di Anestesiologia. Prende in esame soprattutto i dolori che non possono essere controllati da farmaci o per i quali essi danno effetti collaterali inaccettabili con raccomandazioni nel campi dei farmaci neuroassiali ed alle tecniche di neuroablazione.


1997

CANADA: Stato dell’arte sul dolore Canadian Pain Society


1998

 

STATI UNITI D’AMERICA: Linee guida per l’uso di sostanze controllate nel trattamento del dolore Federation of State Medical Boards
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA': Sollievo dal dolore da cancro e cure palliative nei bambini, Ginevra, 1998 Prevenire il dolore nei bambini ammalati di cancro con l’utilizzo dei farmaci analgesici e adiuvanti tenendo presente l’approccio solistico e le particolari esigenze dei bambini.


1999

 

AUSTRALIA: Le evidenze scientifiche nella gestione del dolore acuto National Health and Medical Research Council. Aggiornamento 2005
STATI UNITI D’AMERICA: Principi per l’utilizzo dei farmaci analgesici nel trattamento del dolore da cancro acuto e cronico. Aggiornamenti: 1990, 1992, 1998, 2003 (American Pain Society)
STATI UNITI D’AMERICA: Linee guida per il trattamento dl dolore da metastasi ossee Society of Nuclear Medicine, 1999


2000

 

 

REGNO UNITO: Le linee guida per la gestione del dolore sono abbastanza adeguate ?
National Council for Hospice and Specialist Palliative Care Services Vengono comparate più di 170 linee guida utilizzate nei servizi di cure palliatkive e confrontate con le raccomandazioni della OMS per fornire delle linee guida utilizzabili in medicina generale.
SCOZIA: Il controllo del dolore nei pazienti con cancro: linee guida nazionali Scottish Intercollegiate Guidelines Network
STATI UNITI D’AMERICA: Linee guida pratiche per la gestione del dolore National Comprehensive Cancer Network.

 


2001

EUROPA: Morfina e oppioidi alternativi nel dolore da cancro: le raccomandazioni della Associazione Europea di Cure Palliative European Assn for Palliative Care, Br J Cancer 2001; 84(5):587-593. G.W. Hanks, F. De Conno, N. Cherny, M. Hanna, E. Kalso, H.J. Mc Quay,S. Mercadante, J. Meynadier, P. Poulain, C. Riapamonti, L. Radbruch, J. Roca I Casas, J.Sawe, R.G. Twycross, V. Ventafridda

 

 




 


Si riporta la Tabella apparsa sull’allegato al n.1 del 2005 della Rivista Italiana di Cure Palliative, in cui peraltro si trova la traduzione integrale dell’articolo. Accanto ad ogni raccomandazione è riportata il grado di evidenza (secondo l’uso da parte della Agency for Helathcare Policy and Research degli Stati Uniti). Ricordiamo che:

 

 

  • EVIDENZE DI TIPO A:
    richiede almeno una sperimentazione randomizzata controllata che rientri nella letteratura di buon livello e di provata consistenza relativa alla raccomandazione specifica (livello di evidenza Ia e Ib)
  • EVIDENZA DI TIPO B:
    richiede la disponibilità di studi clinici ben condotto, ma non di sperimentazioni cliniche randomizzate (livello di evidenza IIa, IIb, III)
  • EVIDENZA DI TIPO C:
    richiede l’evidenza proveniente da opinioni o rapporti di esperti e/o dalle esperienze cliniche di autorità riconosciute. Indica la mancanza di studi clinici di qualità direttamente applicabili (livello di evidenza IV)

 

Categorie di evidenza:

 

 

  • Ia: metanalisi e sperimentazioni randomizzate controllate
  • Ib:almeno una sperimentazione randomizzata controllata
  • IIa: almeno uno studio controllato senza randomizzazione
  • IIb: almeno un tipo di studio quasi sperimentale
  • III: studi descrittivi non sperimentali (studi comparativi, caso-controlo, di correlazione)
  • IV: opinioni, rapporti di comitati di esperti o esperienze cliniche di autorità riconosciute

 




La morfina e gli oppiacei alternativi nel dolore oncologico

  1. l’oppiaceo di prima scelta per il dolore oncologico moderato forte è la morfina. C
  2. La via di somministrazione ottimale della morfina è quella orale. Teoricamente sono richiesti due tipi di formulazioni: quella a rilascio normale (per l’induzione della dose corretta) e quella a rilascio modificato (per il trattamento di mantenimento). C
  3. Il metodo più semplice per calcolare il dosaggio prevede una dose di morfina a rilascio normale ogni 4 ore e la somministrazione della stessa dose per le riacutizzazioni dolorose improvvise. Questa dose di “soccorso” può essere data secondo necessità (anche ogni ora) e il dosaggio totale quotidiano di morfina deve essere valutato attentamente ogni giorno. In seguito, la dose regolare può essere aggiustata sommando la quantità totale di morfina di soccorso. . C
  4. Se il dolore ritorna consistentemente prima dei momento stabilito per la somministrazione della successiva dose regolare è probabile che quest’ultima vada incrementata. Di norma, è sufficiente somministrare la morfina a rilascio normale ogni 4 ore e, la morfina a rilascio modificato ogni 12 24 ore (secondo la durata prevista della formulazione). I pazienti stabilizzati con la morfina orale devono avere accesso continuo ad una dose di “soccorso” per trattare le riacutizzazioni improvvise del dolore. A
  5. In molti Paesi non sono disponibili le formulazioni di morfina arilascio normale, nonostante tali preparati siano necessari per la gestione ottimale del dolore. Se il trattamento inizia con morfina a rilascio modificato è necessario adottare una strategia diversa. Gli aggiustamenti della dose regolare dovrebbero intervenire a intervalli almeno di 48 ore, il che significa che la fase di induzione sarà più prolungata. C
  6. Per i pazienti che ricevono morfina a rilascio normale ogni 4 ore l’assunzione di una dose doppia al momento di coricarsi è un sistema semplice ed efficace per evitare di essere svegliati dal dolore C
  7. Sono disponibili numerose formulazioni a rilascio modificato. Non esiste alcuna prova che permetta di affermare che le formulazioni da assumere ogni 12 ore (compresse, capsule o liquidi) siano sostanzialmente diverse in termini di potenza analgesica relativa e durata d’azione. Lo stesso vale per le formulazioni da somministrare ogni 24 ore, nonostante vi siano meno prove di riferimento. A
  8. Se il paziente non è in grado di assumere la morfina per os, la via di somministrazione alternativa più valida è quella sottocutanea. Di norma, la somministrazione di morfina per via intramuscolare non è consigliata per il dolore oncologico cronico perchè la via sottocutanea è più semplice e meno dolorosa. C
  9. Il rapporto della potenza relativa media della morfina orale rispetto a quella sottocutanea è di 1:2, 1:3 (cioè, 20-30 mg di morfina per os sono equianalgesiche a 10 mg di morfina sottocutanea). C
  10. Nei pazienti che necessitano di morfina parenterale continua, il metodo di somministrazione preferito è l’infusione sottocutanea. C
  11. l’infusione endovenosa di morfina potrebbe essere preferita nei seguenti soggetti:
    1. nei pazienti con sistemi endovenosi a permanenza
    2. nei soggetti con edema generalizzato
    3. nei pazienti che sviluppano eritema, irritazioni o ascessi sterili con la somministrazione sottocutanea
    4. nei soggetti con disturbi della coagulazione
    5. nei pazienti con circolazione periferica compromessa C
  12. Il rapporto della potenza relativa media della morfina orale rispetto a quella endovenosa è di 1:2, 1:3 A
  13. Non è consigliabile somministrare la morfina per via boccale, sub linguale o aerosol perchè allo stato attuale delle ricerche non esiste la prova di un vantaggio clinico rispetto alle vie di somministrazione tradizionali B
  14. Il citrato di fentanil transmucoso orale (OTFC) è un trattamento efficace per le riacutizzazioni dolorose in pazienti stabilizzati con morfina orale regolare o con un oppiaceo alternativo del “IIIstep” A
  15. Gestire con successo il dolore utilizzando gli oppiacei significa realizzare un’analgesia adeguata senza eccessivi effetti indesiderati. In base a questi criteri, l’applicazione delle linee guida dell’OMS e della EAPC (utilizzando la morfina come oppiaceo di prima scelta del “III step”) permette un efficace controllo del dolore oncologico cronico nella maggior parte dei malati. In una piccola minoranza di soggetti l’analgesia senza eccessivi effetti collaterali si può ottenere con l’uso di oppiacei alternativi, con la somministrazione spinale di analgesici o con metodi non farmacologici di controllo del dolore. B
  16. Una piccola percentuale di pazienti sviluppa effetti collaterali intollerabili con la morfina orale (in associazione a un analgesico non oppiaceo e adiuvante secondo la necessità) prima di ottenere un’anlagesia adeguata. In questi casi è consigliabile passare a un oppiaceo alternativo o cambiare la via di somministrazione. B
  17. l’idromorfone o l’ossicodone, se disponibili, sono alterative efficaci alla morfina per os in entrambe le formulazioni a rilascio normale o modificato per la somministrazione orale. A
  18. Il metadone è un’alternativa efficace, ma può essre complicato da usare rispetto ad altri oppiacei a causa di marcate differenze interindividuali in termini di emivita plasmatici, di potenza analgesica relativa e di durata d’azione. Se ne sconsiglia l’uso da parte di medici non specialisti. C
  19. Il fentanil transdermico è un efficace alternativa alla morfina orale, ma andrebbe riservato ai pazienti con esigenze oppiacei stabili. È particolarmente utile per soggetti che non riescono ad assumere la morfina per os, in alternativa alla morfina sottocutanea. B
  20. La somministrazione spinale (epidurale, intratecale) di analgesici oppiacei associati ad anestetici locali o clonidina dovrebbe essere presa in considerazione in pazienti che manifestano analgesia inadeguata sviluppano effettti indesiderati intollerabili, nonostante l’uso ottimale di oppiacei sistemici e di non oppiacei. B



 

 

2002

FRANCIA: Standards, Opzioni e raccomandazioni per l’uso di antalgici nella prevenzione del dolore da un eccesso di nocicezione negli adulti con cancro. Federazione Nazionale dei Centri della lotta contro il cancro. Br J Cancer 2003; 89 Suppl 1:S67-72. Aggiornamento
GERMANIA: Terapia farmacologica del dolore
UGANDA: Il controllo del dolore e dei sintomi nei pazienti con Cancro e AIDS in Uganda e in altri Paesi Africani. Meriman A.: . Hospice Africa Uganda, 2002. Terza Edizione
STATI UNITA D’AMERICA:
La gestione dei sintomi nel cancro: dolore, depressione e sindrome da fatigue. NIH Consens Statement Online 2002 Jul 15-17;19(4):1-29.


2003

 

FINLANDIA: Trattamento Palliativo del cancro. Helsinki: Duodecim Medical Publications Ltd., 2003. Aggiornamento nel 2005.
SINGAPORE: Il dolore da cancro. Ministry of Health: Singapore: MOH, 2003
REGNO UNITO: Linee guida per la gestione del dolore da cancro negli adulti National Council per Hospice and Specialisti in Servizi di Cure Palliative. Aggiornamenti: 1998, 2003. Aggiornamento
STATI UNITI D’AMERICA: Principi per l’utilizzo dei farmaci analgesici nel trattamento del dolore da cancro acuto e cronico. American Pain Society. Aggiornamento. Glenview, IL: APS, 2003.
STATI UNITI D’AMERICA: Linee guida per il trattamento dl dolore da metastasi ossee Society of Nuclear Medicine, 2003. Aggiornamento.


2004

 

REGNO UNITO: Il miglioramento del supporto e delle Cure Palliative nell’adulto con cancro. National Institute for Clinical Excellence (NICE). London: NICE, 2004.
STATI UNITI D’AMERICA: Linee guida per l’uso di sostanze controllate nel trattamento del dolore Federation of State Medical Boards. Dallas, TX: FSMB, 2004. Aggiornamento
STATI UNITI D’AMERICA: Position paper nel dolore da cancro Pittsburgh: Oncology Nursing Society , 2004. Aggiornamento.

 

 

 


2005

AUSTRALIA: Il trattamento del dolore acuto: evidenza scientifiche N. Health Medical Research. Council Australian and New Zealand College of Anesthetists, 2005
EUROPA: Raccomandazioni cliniche minime per la egstione del dolore da cancro. ESMO (European Society of Medical Oncology). Ann Oncol 2005;16: 83-85.
FINLANDIA: Trattamento Palliativo del cancro. Helsinki: Duodecim Medical Publications Ltd., 2005. Aggiornamento
FRANCIA: Standard e opzioni e raccomandazioni per la gestione delle procedure correlate a dolore (puntura lombare, aspirazione midollare, campioni di sangue) in pazienti con cancro. Federation Nationale des Centres de Lutte Contre le Cancer (FNCLCC). Bull Cancer 2005; 92(5):465-488.
REGNO UNITO: l’uso di farmaci fuori dalla licenza nelle Cure Palliative e nel trattamento del dolore. British Pain Society and Association for Palliative Medicine. London: BPS, 2005.
STATI UNITI D’AMERICA: Le raccomandazioni della Società Americana del Dolore per migliorare la qualità delle cure del dolore acuto e da cancro. Arch Int Med 2005; 165(14):1574-1580.
STATI UNITI D’AMERICA: Linee guida pratiche per il trattamento del dolore da cancro nell’adulto National Comprehensive Cancer Network. NCCN, 2005
STATI UNITI D’AMERICA: Il dolore da cancro in pediatria National Comprehensive Cancer Network. NCCN, 2005

 

 

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