Medicina di genere [MEDICINA DI GENERE] Prevenzione nella donna in età fertile | ![]() |
Affrontare il concetto del concepimento significa misurarsi con temi caratterizzati dall’incertezza dell’esito. Ogni donna, ogni coppia che intende avere un figlio, lo desidera “sano”, senza difetti. Alcune malformazioni sono lievi e non comportano un problema significativo per la vita futura del bambino. Altre invece possono essere molto gravi.
Quante le malformazioni alla nascita?
Le malformazioni, se considerate singolarmente, rappresentano eventi tutto sommato rari; la loro frequenza varia da 1/150 nati all’incirca, per l’insieme delle cardiopatie, ad 1/3000-5000 nati per l’ernia diaframmatica o l’agenesia renale, ad 1/20.000 nati per la gastroschisi. Nel loro insieme però, considerando sia le forme gravi che lievi, colpiscono circa il 3-5% di tutti i nati (a seconda delle modalità e capacità di accertamento diagnostico, dei criteri operativi di inclusione/esclusione della casistica e del periodo di tempo lungo il quale viene estesa l’indagine).
La prevalenza riferita ai soli difetti strutturali evidenti entro la prima settimana di vita è valutabile intorno al 2%. Non vengono considerati in queste stime i difetti strutturali più lievi che di per sé hanno un significato modesto o nullo per il paziente (anomalie minori o difetti antropometrici). La prevalenza dei nati con tali difetti si aggira intorno al 20% di tutte le nascite 1.
Alcune di queste malformazioni potevano essere evitate
Ancora oggi troppe gravidanze con esito avverso potrebbero essere potenzialmente evitabili. Esistono una serie di interventi preventivi o di promozione della salute, utili a ridurre la frequenza degli esiti avversi della gravidanza (EAG). Questo implica un’attenzione particolare in primis alla salute della madre, l’ambiente naturale dove si svilupperà il futuro bambino. Poi alla salute della coppia.
Ad esempio, i nati da madre fumatrice hanno in media un peso di 200-250 g inferiore a quello di donne non fumatrici. Esiste una chiara relazione tra numero di sigarette fumate e riduzione del peso, ed il rischio relativo di peso neonatale basso (< 2500 g) è in media pari a 3,0. Il fumo materno è il fattore determinante il peso neonatale più importante, più del peso della mamma, della parità, dell’esito delle precedenti gravidanze e del sesso del bambino 2. Smettere di fumare rappresenta un intervento importante di riduzione del rischio.
Esito avverso della gravidanza (EAG)
La definizione di EAG è “la presenza di anomalie congenite maggiori o un decesso dopo le 20 settimane di gestazione fino ai primi 28 giorni di vita”. Ad esempio l’iperglicemia materna causata da diabete di tipo 1 o 2 è associata ai seguenti EAG: nelle prime settimane di gravidanza, ad un aumentato rischio di aborto spontaneo, di gravidanza ectopica, di malformazioni nel terzo trimestre di gravidanza ad una natimortalità e morte del neonato, ad una crescita fetale accelerata, ad una ipoglicemia ed una ipocalcemia 3.
Molti degli EAG non sono tra loro indipendenti in quanto una parte degli aborti spontanei e mortalità perinatale sono condizionati dalla presenza di varie anomalie congenite.
Quali sono gli EAG?
Non esiste una lista ufficiale e condivisa degli esiti avversi della riproduzione. La lista sotto riportata rappresenta l’elenco delle patologie che possono essere prevenute totalmente o in parte attraverso il controllo di alcuni fattori di rischio prenatale (Tab. I) 4.
Questa lista comprende i vari esiti che possibilmente o in modo ormai accertato rico-noscono uno o più fattori di rischio modificabili prima della nascita o del concepimento. Per questo motivo il periodo preconcezionale rap-presenta il momento più adatto per attuare alcune misure preventive riguardanti la salute della futura mamma e della coppia.
Periodo preconcezionale
Nonostante la dichiarata programmazione delle nascite, il 60% circa delle gravidanze insorge inaspettatamente. Troppo spesso è difficile individuare correttamente il periodo preconcezionale e molte donne si rivolgono al medico di medicina generale (MMG) o al ginecologo appena scoperta la gravidanza.
Definita una volta visita prematrimoniale (termine ovviamente caduto fuori uso per l’evoluzione della società che non collega necessariamente più la procreazione al matrimonio), la consulenza preconcezionale è meglio conosciuta con il termine counseling preconcezionale ( CP). Rappresenta un momento in cui si realizzano interventi che mirano a identificare e modificare i rischi per la salute, in particolare per quella riproduttiva. Lo scambio comunicativo che si realizza tra il professionista sanitario e la donna (o la coppia) è caratterizzato, dopo aver valutato i rischi cui è esposta, dalla proposta di cambiamento possibile verso un maggior benessere. Offrire il CP significa quindi entrare strategicamente nei meccanismi decisionali delle persone, aiutandole a esplorare i problemi e a concordare modalità adeguate per affrontare i cambiamenti possibili in favore della propria salute riproduttiva. Il CP contiene due elementi (Fig. 1) il primo di promozione della salute in generale, con particolare attenzione alla salute riproduttiva, il secondo di identificazione e gestione dei rischi che possono influenzare il buon esito della gravidanza e la salute infantile.
La promozione della salute, rivolta a tutte le coppie in età fertile, rappresenta un momento per facilitare cambiamenti possibili degli stili di vita (fumo, alcol, controllo del peso) orientando la coppia ed in particolare la donna verso un maggior benessere, in generale e in particolare in vista di una possibile gravidanza.
Se la coppia realizza un rigoroso controllo della fertilità (Fig. 2), sicuramente efficace, non è ancora il periodo adatto ad eseguire un CP completo. Può essere utile un bilancio di salute generale, con particolare riferimento alla salute riproduttiva ed attenzione ad eventuali modifiche dello stile di vita. Se invece la coppia adotta un controllo della fertilità blando, non rigoroso e quindi di dubbia efficacia, è necessario far comprendere che la gravidanza può iniziare in un qualsiasi momento ed è il momento adatto per eseguire il CP. Quando la coppia desidera un bambino a breve scadenza, questo sarà il momento ideale per attuare il CP.
Nella Figura 2 si mette in evidenza che tra il momento del concepimento e quindi l’inizio dello sviluppo embrionale e il riconoscimento della gravidanza trascorrono minimo 3 settimane, in media 5. Queste sono le più importanti per la formazione degli organi e quindi di eventuali malformazioni o alterazioni dello stato di salute del futuro bambino.
NellaFigura 3 si spiega il processo di formazione degli organi e si vede come la neurolazione primaria, ovvero il processo che se non avviene normalmente, dà origine ai disturbi del tubo neurale (DTN), anencefalia e spina bifida, termina al 28° giorno dopo il concepimento, ovvero alla 6a settimana di età gestazionale; il processo di chiusura del palato primario, da cui può originare la labio-palatoschisi termina al 36° giorno dopo il concepimento, ovvero all’inizio dell’8a settimana quando la maggioranza delle donne non ha ancora eseguito la prima visita ostetrica. Qualsiasi intervento che promuova la salute del futuro bambino può risultare quindi del tutto tardivo: solo le azioni preventive prima del concepimento assicurano un margine di successo
Un esempio è dato dall’assunzione dell’acido folico. Durante lo sviluppo dell’embrione, l’organogenesi di alcune strutture neces-sita un apporto di folati superiore a quello per l’adulto. L’apporto di acido folico (detto anche fortificazione) può essere adeguato per la madre (folatemia materna normale) e non per il futuro bambino. Dal momento che l’organogenesi avviene nelle prime 6-8 settimane di gestazione è importante consigliare la fortificazione nei sei mesi precedenti la gravidanza. Secondo gli studi, un apporto di acido folico più elevato di quello assunto con la normale alimentazione durante il periodo periconcezionale, riduce sensibilmente il rischio di avere un bambino affetto da difetti del tubo neurale (DTN) quali anencefalia e spina bifida e può ridurre anche il rischio di altre malformazioni congenite, in particolare alcune cardiopatie, schisi orali, difetti del tratto urinario, ipoagenesie degli arti 11.
La prevenzione
È prevenibile tutto ciò di cui è nota la causa teratogena o una concausa 5.
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I fattori teratogeni noti sono:
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stili di vita (es. abuso di alcol);
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malattie materne (es. diabete);
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infezioni in gravidanza (es. rosolia);
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farmaci (es. retinoidi);
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agenti fisici (es. radiazioni ionizzanti alte dosi);
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agenti chimici (es. metilmercurio).
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La concausa (causa favorente) o fattore di rischio non genetico noto sono:
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stili di vita (es. fumo di sigarette, poco acido folico, obesità);
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malattie materne (es. ipertermia);
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farmaci (es. bactrim).
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L’eliminazione della causa prevalente (es. il teratogeno) determina l’eliminazione completa della malattia (es. vaccinazione contro la rosolia e rosolia congenita) o del difetto ad esso associato (es. spina bifida da acido valproico; focomelia da talidomide). L’eliminazione del fattore di rischio non determina l’eliminazione del difetto ma solo una riduzione della frequenza della malattia. Questo è la correlazione che si verifica tra fumo e labiopalatoschisi (LPS), oppure acido folico e spina bifida.
Compiti del medico di medicina generale
Il MMG valuta il rischio della donna/coppia che desidera un bambino attraverso il CP (in realtà sarebbe utile che tale valutazione sia effettuata da qualsiasi operatore che entra in contatto con la donna, sia esso MMG, specialista od ostetrica).
Le aree da indagare per il MMG sono le seguenti:
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stato di salute (indice massa corporea [IMC], presenza di malattie croniche anche non riconosciute come diabete, ipertensione, periodontiti);
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stile di vita (assunzione di acido folico e vitamine; abitudini voluttuarie: fumo, alcol, sostanze stupefacenti, attività lavorativa);
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anamnesi vaccinazioni (varicella, rosolia, epatite B, influenza);
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valutazione infezione da Chlamydia;
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farmaci assunti regolarmente od in modo occasionale.
Esistono altre aree da indagare di competenza più specialistica:
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gravidanze precedenti, due o più aborti spontanei, prematurità, basso peso alla nascita, nati morti;
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rischi di malattie genetiche (età della donna, con sanguineità, appartenenza di gruppi etnici a rischio, familiarità per malattie quali talassemia, emofilia od altre malattie genetiche);
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partner (attività lavorativa, patologie gravi, trattamenti mutageni).
Interventi preventivi necessari per tutte le donne/coppie 6
Scoraggiare l’uso di bevande alcoliche
La donna in gravidanza deve evitare completamente l’alcol, tale intervento previene la sindrome feto-alcolica e le patologie del comportamento e dell’apprendimento legate all’esposizione prenatale all’alcol con alterazioni cognitive e comportamentali nel bambino, accompagnate o no da dismorfismi minori o malformazioni (nel loro insieme noti come “effetti da alcol in gravidanza”). Questo tipo di intervento nella donna induce, anche, attenzione ed abitudine a non bere bevande alcoliche 7.
Prescrivere un supplemento con acido folico
La dose consigliata è di 0,4 mg/die; si aumenta la dose a 5 mg se è presente in anamnesi una gravidanza con DTN. Il tempo ideale di somministrazione sarebbe nel periodo periconcezionale ovvero circa 6 mesi prima della gravidanza; si può anticipare fino a due anni senza incorrere in problemi. Questo intervento riduce la frequenza dei difetti del tubo neurale di circa il 20-30% nella popolazione italiana, maggiore in altri gruppi etnici. Esistono 26 studi disponibili eseguiti per valutare l’efficacia della fortificazione 11. È bene consigliare sempre un’alimentazione ricca di verdura e frutta.
Valutazione immunità per toxoplasmosi
Tranquillizzare definitivamente in caso di positività. In caso di negatività si attua una riduzione del rischio sin dall’inizio della gravidanza ed una mi
liore gestione dei test in gravidanza. L’infezione da Toxoplasma gondii contratta per la prima volta durante i primi mesi di gravidanza determina nella madre la malattia (spesso inapparente, ma grave se immunodepressa) e nel feto una specifica embriopatia, con difetti variabili (dall’aborto e morte fetale fino ad arrivare a nessuna manifestazione alla nascita, quindi ad un semplice follow-up) 12.
Aiutare le donne che fumano a smettere di fumare
Smettere di fumare prima dell’inizio della gravidanza previene tutti gli effetti dannosi associati al fumo, in Rivista della Società Italiana di Medicina Generale 24 Medicina di genere particolare ipo-fertilità, aborti spontanei, malformazioni. Gli studi dimostrano questi risultati: patologie della placenta, rottura prematura delle membrane, prematurità, restrizione crescita intrauterina, mortalità perinatale 2.
Aiutare le donne sovrappeso ad ottenere il peso normale
Riduce il rischio di DTN ed altre malformazioni, e degli effetti negativi sulla salute materno-infantile associati a IMC > 25-30. Le donne sovrappeso, e soprattutto quelle obese, hanno un rischio maggiore di aborto spontaneo, diabete gestazionale, ipertensione arteriosa, episodi tromboembolici, parto pre-termine, taglio cesareo e difetti congeniti. Anche le donne sottopeso sono a rischio perché partoriscono più frequentemente bambini di basso peso. È segnalato inoltre un aumento di rischio di nati con gastroschisi 13.
Vaccinazione rosolia in donne non immuni
La rosolia congenita in Italia non è ancora stata debellata. Eppure la vaccinazione protegge contro la rosolia: quindi la rosolia congenita è totalmente prevenibile dalla vaccinazione 14.
Vaccinazione epatite B in donne non immuni
Previene la trasmissione dell’infezione ed elimina i rischi per la donna legati all’infezione. Tutte le donne devono effettuare per legge un test HbsAg nel terzo trimestre al fine di poter effettuare la vaccinazione ai neonati se la madre risulta positiva (combinato con la contemporanea somministrazione di immunoglobuline specifiche antiepatite B (HBIG) (Legge n. 165 del 27/5/1991).
Valutazione eventuale infezione da Chlamydia
Nelle donne sotto i 25 anni o che hanno comportamenti sessuali a rischio dovrebbero eseguire annualmente lo screening per l’infezione da Chlamydia: spesso asintomatica, può causare malattia infiammatoria pelvica (MIP), salpingite, infertilità, poliabortività e gravidanze ectopiche. Gli screening attuali hanno buona sensibilità (70-80%) e alta specificità (96-100%). In un trial randomizzato il trattamento dopo screening ha ridotto il rischio di MIP dal 28 al 13 per 1000 (Number Needed to Treat [NNT] = 67) 15.
Valutazione delle terapie croniche
Importante capitolo riguardante l’utilizzo dei farmaci nelle donne in età fertile.
Farmaci nelle donne in età fertile
Farmaci teratogeni sono prescritti con troppa leggerezza a donne in età fertile senza accertarsi se in stato di gravidanza e se fanno uso di contraccettivi. La Food and Drug Administration (FDA) ha classificato alcuni farmaci nelle classi D (evidenze positive di rischi fetali) e X (evidenze di malformazioni fetali) a causa dell’aumentato rischio di difetti alla nascita se assunti durante la gravidanza. Eleanor Bimia Schwarz (Center for Research on Health Care, Pittsburgh, Pennsylvania, USA), a capo della ricerca, ha cercato di individuare con quale frequenza i medici si informano sulla vita contraccettiva su un campione di 488.175 donne tra i 15 e i 44 anni alle quali erano stati prescritti farmaci di classe A (nessun rischio fetale) e B (dimostrazione di rischio fetale in studi su animali non confermato in studi sulle donne) o D ed X, che possono avere effetti potenzialmente dannosi per il feto e l’embrione.
In totale è emerso che ad una donna ogni sei sono stati prescritti farmaci di classe D o X, altamente teratogeni. Anche per queste donne, così come per quelle alle quali sono stati prescritti farmaci con scarso rischio teratogeno, di classe A o B, è mancata un’indagine da parte del medico sull’uso di contraccettivi o l’esistenza di una sterilizzazione; il 48 contro il 51% rispettivamente. Le donne alle quali sono stati prescritti farmaci di classe D e X mostravano una probabilità leggermente inferiore di incorrere in una gravidanza nei 3 mesi successivi alla prescrizione del farmaco rispetto alle donne con farmaci di classe A e B.
“Dal momento che le donne in età riproduttiva ricorrono spesso a prescrizioni per farmaci di classe D o X e metà delle gravidanze negli Stati Uniti è non intenzionale, sono necessari ulteriori sforzi per accertare la sicurezza nell’utilizzo di questi farmaci”, spiegano gli autori. “Inoltre”, aggiungono, “i pazienti dovrebbero essere coinvolti a pieno nel processo decisionale e ricevere un adeguato CP e contraccettivo” 8.
Ogni MMG dovrebbe acquisire un comportamento quasi scontato nella prescrizione di farmaci in epoca preconcezionale: considerare la donna come fosse in gravidanza. Questo comporta una conoscenza di alcuni farmaci sicuramente non teratogeni di uso comune. Se è necessaria la prescrizione di farmaci potenzialmente teratogeni prescriverli con la terapia anticoncezionale in corso oppure consigliare l’assunzione solo a partire dal primo giorno della mestruazione. Inoltre la comunicazione alla donna del rischio che incorre nell’assumere farmaci potenzialmente teratogeni, rappresenta un importante aspetto della farmacovigilanza.
Conclusioni
Migliorare la propria salute riproduttiva implica una consapevolezza degli eventuali rischi personali sia nei confronti della propria salute sia per il futuro bambino. Rendersi conto che lo sviluppo del futuro bambino comincia con il concepimento, che il giorno del concepimento è imprevedibile e che il periodo più critico per la salute dell’embrione e il benessere del futuro bambino è proprio quando la futura mamma non sa ancora di essere incinta. Ne deriva che l’atteggiamento di chi desidera una gravidanza deve essere del tutto identico a quello di una donna che è già in gravidanza, in particolare per gli stili di vita 16.
Questo atteggiamento vale anche per il medico prescrittore: considerare le donne in età fertile come potenzialmente in gravidanza permette di consigliare farmaci sicuramente non teratogeni, oppure di assicurarsi della situazione contraccettiva della donna nella necessità di prescrizioni o interventi (come per la vaccinazione antirosolia) teratogeni. Comunicare in ogni caso alla donna il rischio di assunzione di farmaci teratogeni rappresenta un importante aspetto di farmacovigilanza 17.
Bibliografia
La SIMG partecipa alla redazione delle linee guida per il counseling preconcezionale: visita il sito http://www.pensiamociprima.net/ e se hai dei suggerimenti o correzioni inviale all’indirizzo fornito dal sito.
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