08
GEN
2013
Area Cardiovascolare

[Numero 45 - Articolo 4. Maggio 2010] Apnea ostruttiva nel sonno in pazienti con obesità e ipertensione


Titolo originale: Obstructive sleep apnoea in patients with obesity and hypertension
Autori: A. Di Guardo , G. Profeta , C. Crisafulli , G. Sidoti , M. Zammataro , I. Paolini, A. Filippi
Rivista e Riferimenti di pubblicazione: British Journal of General Practice, Volume 60, Number 574, May 2010 , pp. 325-328(4)
Recensione a cura di: Antonino Di Guardo
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Introduzione
La sindrome da apnea ostruttiva durante il sonno ( OSAS ) è presente in circa il 5 % della popolazione adulta ed è caratterizzata dall’ostruzione parziale o completa delle via aeree durante il sonno , tale da determinare apnea od ipopnea . La correlazione tra OSAS ed ipertensione arteriosa è nota ,ed anche le principali linee guida internazionali hanno recentemente sottolineato come questa sindrome può contribuire a mantenere elevati i valori di pressione arteriosa nei soggetti ipertesi ed essere classificata tra le cause di ipertensioni secondarie. Considerando , inoltre ,che la prevalenza di OSAS è di circa il 30 % nei pazienti ipertesi , e che tale sindrome nella pratica clinica non è sufficientemente identificata , occorre sviluppare una strategia in grado di indirizzare verso la diagnosi e la gestione di questi pazienti. L’obesità è associata ad una prevalenza di OSAS quattro volte superiore ai soggetti normali ed obesità ipertensione ed OSAS spesso convivono nello stesso paziente , contribuendo ad elevarne il rischio cardiovascolare. Uno strumento semplice che pùò aiutare ad identificare i pazienti con OSAS è la “ Epworth Sleepiness Scale “ , si tratta di un questionario che valuta il grado generale di sonnolenza diurna . Un punteggio superiore a 11 indica la necessità di sottoporre il paziente a polisonnografia , che resta il mezzo diagnostico appropriato per una corretta diagnosi . I dati della letteratura , inoltre , suggeriscono come Il trattamento a lungo termine con la ventilazione non invasiva a pressione positiva ( CPAP ) ,ha dimostrato migliorare il compenso pressorio negli ipertesi con pressioni di difficile controllo . In molti casi il Medico di Medicina Generale ( MMG ) nell’ambito di una medicina di opportunità , si trova nelle condizioni di sospettare , nei soggetti obesi con ipertensione arteriosa spesso resistente alla terapia , la presenza di una sindrome delle apnee notturne. Nell’ambito poi, di una Medicina d’iniziativa , il sempre più crescente utilizzo del Monitoraggio Ambulatoriale delle 24 ore ( ABPM ) nella Medicina Generale, l’utilizzazione del test di Epworth ed una valida collaborazione con i centri di II livello può permettere di formulare una diagnosi di certezza e di iniziare una terapia adeguata , condividendo il paziente con la struttura specialistica. Scopo dello studio è stato quello di identificare nel setting della Medicina Generale , la sindrome delle apnee ostruttive del sonno nei pazienti con obesità ed ipertensione arteriosa , seguendo una strategia in grado di permettere la diagnosi e di valutare gli effetti del trattamento delle OSAS e del controllo pressorio negli ipertesi.

Metodo
Tre medici di medicina generale ,hanno valutato 769 pazienti ipertesi in trattamento farmacologico . 210 maschi con una età media di 57.46 ( SD 14.88) anni e 559 di sesso femminile con un’età media di 53.55 anni ( SD 16.64 ).

  • L’obesità era presente in 305 pazienti.

  • Di questi sono stati studiati 220 soggetti obesi che non presentavano malattie polmonari , neurologiche o insonnia.

  • A tutti è stato somministrato la “Epworth Sleepiness Scale “ e tutti quelli che presentavano ( 31 pazienti ) un punteggio superiore a 11 sono stati sottoposti ad esame polisonnografico e ad ABPM . Dei 31 pazienti , la polisonnografia ha confermato la diagnosi di OSAS in 30 di essi , di cui 17 maschi e 13 femmine.

  • A tutti i pazienti in cui fu confermata la diagnosi , vennero consigliate appropriate modifiche dello stile di vita , e fu programmato di ripetere il test di Epworth, l’ABPM e la polisonnografia dopo l’utilizzo della CPAP.

Risultati
L’esame polisonnografico ha confermato la presenza di sindrome delle apnee notturne nel 10 % degli obesi e ipertesi ( IC = 95%- 13.63 % ) e nel 3.9 % di tutta la popolazione di ipertesi ( IC 95 % = 2.75-5.51 ). Al monitoraggio della pressione arteriosa delle 24 ore , inoltre, tutti i soggetti mostravano uno scarso compenso pressorio. Dopo 12 settimane di trattamento con ventilazione a pressione positiva non invasiva con CPAP , i valori pressori si erano normalizzati (p< 0.05) e lo score di Epworth diminuiva in maniera statisticamente significativa ( p<0.001 ).
Conclusioni
L’utilizzo della “ Epworth Sleepiness Scale” nei pazienti obesi affetti da ipertensione arteriosa ha permesso di identificare la sindrome delle apnee notturne nel 10 % dei pazienti e la diagnosi è stata confermata in ciascun paziente dall’esame polisonnografico . Inoltre l’uso terapeutico della CPAP , migliora significativamente il controllo pressorio in soggeti con trattamento farmacologico stabile

Il Messaggio per la Medicina Generale
Sia pure in un campione limitato e all’interno dell’esperienza di tre MMG , la strategia di identificazione della OSAS in soggetti ad alto rischio ( obesi , ipertesi ) è risultata compatibile con la normale pratica clinica ed ha consentito di individuare il 10 % di tale sindrome in questi pazienti . Di grande interesse è il fatto che il sospetto clinico , basato su sintomi rilevati all’anamnesi e a un semplice questionario , ha avuto una percentuale di conferma con polisonnografia molto elevata. La diagnosi di OSAS ha consentito di istaurare una terapia efficace in tutti questi soggetti , con un importante miglioramento dei sintomi e del controllo pressorio. Considerata la semplicità di accesso ai mezzi diagnostici ( ABPM , test di Epworth e valutazione antropometrica ) presso lo studio del MMG e la crescente collaborazione tra questa figura professionale e i centri specialistici , sarebbe auspicabile un maggiore utilizzo da parte della Medicina Generale di questi mezzi investigativi al fine di migliorare le possibilità diagnostiche e terapeutiche di questa sindrome per molti versi ancora scarsamente individuata. Infine , sarebbe auspicabile l’inserimento del test di Epworth nei software dedicati ai MMG , al fine di facilitare l’approcccio , come screening rapido , ai pazienti con sonnolenza e russamento.

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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 07-mag-10
Articolo originariamente inserito il: 06-apr-10
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