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GEN
2013
Area Cardiovascolare

[Numero 53 – Articolo 1. Novembre 2011] Effetti di una dieta con supplementi proteici sulla pressione arteriosa: Un trial clinico randomizzato


Titolo originale: Effect of Dietary Protein Supplementation on Blood Pressure: A Randomized, Controlled Trial
Autori: : J. He; M.R. Wofford; K. Reynolds; J. Chen; C.-S. Chen; L. Myers; D. L. Minor, P. J. Elmer; D. W. Jones; P. K. Whelton.
Rivista e Riferimenti di pubblicazione: Circulation 2011, 124:589-595
Recensione a cura di: Carlo Fedele Marulli
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Sintesi
Studi osservazionali hanno dimostrato una relazione inversa tra valori di pressione arteriosa e dieta ricca di proteine. Gli autori hanno dimostrato, in questo studio in doppio ceco controllato su 352 pazienti con pre-ipertensione o ipertesi al I stadio a cui furono somministrati 40 gr di proteine della soia o di proteine del latte o una supplementazione di carboidrati in maniera randomizzata e con un intervallo di 8 settimane tra una supplementazione e l’altra, una riduzione dei valori pressori sistolici per le proteine della soia di -2.0 mm Hg (95% confidence interval -3.2 to -0.7 mm Hg, P=0.002) e di -2.3 mm Hg (-3.7 to -1.0 mm Hg, P=0.0007) per le proteine del latte rispetto alla dieta ricca di carboidrati mentre la pressione diastolica risultava anch’essa ridotta ma non in modo statisticamente significativo

 

Introduzione
La prevenzione primaria dell’ipertensione arteriosa, che costituisce un importante problema sociale per le sue complicanze e per il carico di morti precoci che comporta, rappresenta un’importante occasione per interrompere il ciclo vizioso dei costi sempre maggiori del suo trattamento e delle sue complicanze. (1-2) L’attività fisica, la riduzione del peso corporeo, la riduzione dell’assunzione di sale da cucina, l’aggiunta di potassio, una dieta ricca di frutta e vegetale povera di grassi caseari e di acidi grassi saturi è stata raccomandata come importante misura di prevenzione primaria. I dati forniti dagli studi randomizzati sono modesti, infatti, in molti di questi studi la riduzione della pressione arteriosa non era l’obiettivo principale, molti erano di piccole dimensioni ed inoltre non erano confrontati gli effetti delle proteine vegetali e di quelle animali sulla pressione.

 

Metodi
Disegno dello studio Il Protein and Blood Pressure (ProBP) study è uno studio randomizzato in doppio ceco verso placebo di fase III per verificare se un incremento delle proteine della soia e del latte rispetto ad una dieta ricca di carboidrati riduceva i valori di pressione. Dopo un run in di 2 settimane i pazienti inclusi erano randomizzati a ricevere 40 gr di proteine della soia/die o 40 gr /die di proteine del latte o 40 gr di carboidrati complessi/die per 8 settimane; dopo un washout di 3 settimane i supplementi venivano invertiti. Lo studio è stato condotto su individui di entrambi i sessi con età ³22 anni che avevano una pressione sistolica media variabile da 120 a 159 ed una diastolica da 80 a 95 mmHg misurata 6 volte nel corso di 2 visite. Le proteine della soia del latte e le polveri di carboidrati avevano lo stesso aspetto e sapore e furono fornite in confezioni simili: dovevano essere assunte 2 volte al giorno al mattino e alla sera. Sono state effettuate due visite all’inizio dello studio ed altre due alla fine per ogni fase di intervento/controllo durante le quali venne misurata per 3 volte di seguito la pressione, dopo essersi assicurati che i pazienti fossero seduti da almeno 5 minuti non avessero fumato o mangiato o bevuto alcolici e non avessero fatto movimento da almeno 30 minuti. Furono misurati anche il peso, l’altezza, la circonferenza vita ed il Body Mass Index.

 

Risultati
I valori medi di pressione erano di 126.7/82.4 ed il 18.5% dei pazienti era iperteso; dei 352 partecipanti allo studio l’80.7%, l’81.3% e l’81.5 avevano una pressione registrata alla fine della supplementazione rispettivamente con proteine della soia, proteine del latte e carboidrati. Furono consumate l’85% delle confezioni distribuite. La pressione sistolica media si ridusse di 1.5 mmHg (95% confidence interval [CI] -2.4 to -0.6, P=0.002) durante la fase di assunzione di proteine della soia e di 1.8 mmHg (95% CI -2.7 to -1.0, P=0.001) durante la somministrazione delle proteine del latte, nessuna variazione significativa durante l’aggiunta dei carboidrati; la pressione diastolica non subì alcuna variazione significativa per nessuna delle tre fasi.

 

Confrontando le variazioni rispetto alla fase di assunzione dei carboidrati nei pazienti che avevano assunto proteine della soia si ebbe una riduzione di -2.0 mmHg (95% CI -3.2 to -0.7 mm Hg, P=0.002) e in chi aveva assunto proteine del latte -2.3 mmHg (-3.7 to -1.0 mm Hg, P=0.0007). La percentuale di eventi avversi era simile nei 3 gruppi. I partecipanti segnalarono una sensazione di cattivo sapore ed un aumento delle eruttazioni durante la fase di supplementazione proteica.

 

Discussione
Si tratta del primo studio randomizzato e controllato che abbia confrontato gli effetti di proteine vegetali (soia) di proteine casearie (latte) e dei carboidrati sui valori della pressione; una riduzione della pressione sistolica di 2 mmHg può provocare una riduzione del 6% degli stroke, del 4% di sindromi coronariche e del 3% della mortalità per tutte le cause. Mentre sono ben conosciuti gli effetti delle proteine della soia sui lipidi plasmatici, i loro effetti sulla pressione non sono ben studiati; in uno studio condotto da Washburn e colleghi (3) l’aggiunta di 20 gr di proteine della soia in 51 donne provocò una riduzione dei soli valori della pressione diastolica e solo quando esse venivano assunte due volte al giorno. Burke ed altri hanno dimostrato anch’essi una riduzione nelle medie della pressione ambulatoriale nel gruppo a cui veniva somministrata un aggiunta proteica (4). Anche in questo studio si è verificata una riduzione dei valori pressori dopo supplementazione di proteine della soia rafforzando il concetto che questo potrebbe essere un’ importante strategia per la prevenzione primaria dell’ipertensione.(5) In numerosi trial anche una dieta ricca in prodotti caseari a basso contenuto di grassi ha prodotto riduzioni della pressione (6-7), probabilmente per l’alto contenuto di calcio e di potassio, ma nel presente studio, considerato che il contenuto di calcio e potassio era ugualmente distribuito nei diversi gruppi, l’effetto di riduzione della pressione può essere attribuito solo alle proteine del latte. In considerazione del fatto che le uniche variazioni, introdotte nei tre gruppi erano relative solo alle supplementazioni di proteine o carboidrati e che gli altri nutrienti erano invariati l’effetto di riduzione della pressione può essere attributo esclusivamente alle proteine. Gli isoflavoni della soia possono ridurre la pressione, ma il loro effetto è inconsistente; più probabile il ruolo del fosforo di cui la soia è ricca e che pare inversamente legato alla pressione. Le proteine dl latte sono ricche di peptidi che bloccano gli enzimi di conversione dell’agiotensina II che in studi animali hanno prodotto riduzioni di pressione, inoltre alcuni aminoacidi come l’acido glutammico presente sia nelle proteine della soia, che in quelle del latte sono in grado di ridurre la pressione. Limiti dello studio sono rappresentati dalla durata troppo breve dell’intervento e dall’uso di carboidrati ad alto indice glicemico come controllo. Sono necessari ulteriori studi randomizzati per verificare gli effetti di diverse proteine sulla pressione allo scopo di raccomandare un loro incremento come misura preventiva e terapeutica nei pazienti a rischio di ipertensioni o in quelli che già lo sono

Conclusioni del revisore
Lo studio recensito fornisce un’importante prova sull’utilità di una sana alimentazione ricca in proteine vegetali ma anche in derivati del latte a basso contenuto di acidi grassi. Una riduzione dei valori pressori come quella indotta dalle supplementazioni proteiche abbatte in maniera importante il rischio di sviluppare ipertensione e le sue complicanze e contribuisce anche a raggiungere migliori target con un carico farmacologico minore.

Importanza per la pratica clinica
L’aumento dei valori di pressione costituisce un fattore di rischio cardiovascolare di grande importanza e di riscontro frequente circa 30% della popolazione e quindi qualsiasi intervento tenda a ridurlo, in particolare quelli che non comportano assunzioni di farmaci o che contribuiscano alla riduzione del loro consumo deve essere valutata con interesse dalla medicina generale. In attesa comunque di ulteriori conferme (con dati anche a lungo termine), queste informazioni possono essere utili quando i pazienti richiedono informazioni sulle scelte alimentari e sull’uso di integratori.

Bibliografia

 

  1. Egan BM, Zhao Y, Axon RN. US trends in prevalence, awareness, treatment, and control of hypertension, 1988–2008. JAMA. 2010;303: 2043–2050.
  2. Lawes CM, Vander Hoorn S, Rodgers A. Global burden of blood- pressure-related disease, 2001. Lancet. 2008;371:1513–1518.
  3. Washburn S, Burke GL, Morgan T, Anthony M. Effect of soy protein supplementation on serum lipoproteins, blood pressure, and menopausal symptoms in perimenopausal women. Menopause. 1999;6:7–13.
  4. Burke V, Hodgson JM, Beilin LJ, Giangiulioi N, Rogers P, Puddey IB. Dietary protein and soluble fiber reduce ambulatory blood pressure in treated hypertensives. Hypertension. 2001;38:821–826.
  5. Altorf-van der Kuil W, Engberink MF, Brink EJ, van Baak MA, Bakker SJ, Navis G, van’t Veer P, Geleijnse JM. Dietary protein and blood pressure: a systematic review. PLoS One. 2010;5:e12102.
  6. AppelLJ,MooreTJ,ObarzanekE,VollmerWM,SvetkeyLP,SacksFM, Bray GA, Vogt TM, Cutler JA, Windhauser MM, Lin PH, Karanja N. A clinical trial of the effects of dietary patterns on blood pressure. N Engl J Med. 1997;336:1117–1124.
  7. van Meijl LE, Mensink RP. Low-fat dairy consumption reduces systolic blood pressure, but does not improve other metabolic risk parameters in overweight and obese subjects. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2011;21: 355–361.
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 21-mag-12
Articolo originariamente inserito il: 27-ott-11
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